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Posts written by MicioGatta

view post Posted: 1/11/2015, 10:48 Dubbio Amletico: é è - Ortografia
Io però sarò storta, ma non riesco a capire perché "è" è grave (quando il suono mi sembra acuto) e "é" è acuto (quando il suono mi sembra grave).

Premesso che io cmq di solito pronuncio tutto "è" da brava comasca, a me sembra che quando dico "cos'è" la voce vada su, quando dico "perché" (se pronunciato giusto con la é) la voce vada giù.

Sono strana io, eh? :blink:
view post Posted: 31/10/2015, 15:42 Son semper mi - Benvenuti!
Meglio usarne solo uno ;D

PS. Il forum è attivo principalmente per la sezione sulla tuba beante: in Italia sono considerata il "guru della tuba beante", un sacco di getne si rivolge a me per un aiuto e io, purtroppo, poco posso fare. Questo è un "luogo" d'incontro e di scambio di idee e cure palliative, ma utili.

Edited by MicioGatta - 1/11/2015, 17:36
view post Posted: 31/10/2015, 10:51 L'interpunzione - Ortografia
^_^ Sono vagamente logorroica, talora. Lo so.

Mio fratello, bibliotecario e divoratore di libri fin dalla primaria, un giorno ha detto che per un libro (in genere) bastano 200/250 pagine. Di più non servono. Poi ci sono valide eccezioni, il sopracitato "Notturno" di Asimov e Silverberg è un malloppo di.... credo 400 pagine.... ma ogni pagina è una delizia. Io non leggo praticamente mai un libro due volte, soprattuto se così lungo (anche perché sono purtroppo lenta nella lettura), ma "Notturno" l'ho bevuto due volte. E prima o poi lo leggerò ancora!

Poi va a gusti, una delle "accuse" che più si fa ai miei scritti è che c'è poco approfondimento proprio sulle descrizioni fisiche e psicologiche (mentre proprio l'autore dei disegni dice di non aver mai letto fanfic con un approfodimento psicologico fatto meglio). Io sinceramente me ne "strabatto", come si suol dire, per due motivi: a cosa serve la descrizione fisica di T'Pol che l'avete vista in 99 episodi in TV? (Certo che se cerchi la fanfic porno, stai leggendo l'autrice sbagliata.) Ovvio che questo può non valere per personaggi originali, però una volta che dico che F'Ral è una felinoide di un metro e mezzo, col pelo tigrato arancione e gli occhi verdi.... cos'altro devo dire? Se mi serve aggiungere qualcosa, lo dirò nel momento in cui serve. Faccio un esempio assurdo, ma se in Nav24 ti dico che le piace ballare, mica poi lo posso dare ancora per scontato in Nav34: devo ripeterlo. Allora perché buttare lì un'informazione a casaccio?
Per le descrizioni psicologiche è un po' più complesso, cerco di approfondire, naturalmente uno che vuol trovare il pelo nell'uovo, ce lo mette.

E poi io son sempre di quest'idea: lasciare qualcosa all'immaginazione non è poi tanto male.

Edited by MicioGatta - 1/11/2015, 17:37
view post Posted: 30/10/2015, 22:15 L'interpunzione - Ortografia
Ottima guida, come la precedente.

Personalmente posso dire che faccio un po' fatica a usare il ";", non mi viene "bene" (così me li detta la mia collega, quando stiliamo i giudizi analitici), se non per gli elenchi e per la programmazione di pascaliana rimembranza (anche in Java, se ben ricordo). Io l'ho sempre considerato una via di mezzo tra il punto e virgola, mentre mi pare che nei paesi anglofoni sia una "mezza virgola", una "short comma".

I trattini li uso esattamente così, compresa la virgola subito dopo, se serve.

I due punti li uso molto come spiegazione e per qualche strana ragione (magari tu me la sai spiegare) non li "nidifico" mai, cioè non metto mai due volte i due punti in una frase. Del tipo: Avevo visto quel gatto: era molto bello, assomigliava alla mia Enya: e voi sapete quanto adori la mia gatta! 'Sta roba mi stona, non per il senso ovviamente, ma per i 2 due punti. Il "due punti aperte le virgolette" qualche volta mi esce, ma spesso più per spiegazione che per altro, perché Egli disse: "Vi saluto." mi sa di vecchio. Li uso anche per le ore. Sono le 21:30, perché il punto semplice per me è la fine della frase (e avete mai provato a farvi leggere dal sintetizzatore vocale una frase in cui i punti sono sbagliati? E' angosciante.) o la fine di un nome di un file. Per questo non uso mai il punto all'interno del nome del file, per me il punto significa: "da qui in poi c'è l'estensione".

Riguardo alle parentesi, hai messo perfettamente in parole il mio pensiero. Non ho (quasi?) mai usato le parentesi nei racconti con l'autore "onniscente", proprio per la sensazione che fosse un "parlare in più" che non andava bene. Ho ripreso quando sono passata alla prima persona (presente o passato), dove il protagonista racconta e quindi le () "ci stanno", senza abusarne ovviamente. Naturalmente le uso anche per tutte quelle parti "accessorie" al racconto (autori delle epigrafi, note, ecc.). Ad es., quando uso il personaggio di Ravis (che se non erro era della stessa specie di Axum), alla fine del capitolo tra () scrivo che, per chi non se lo ricordasse, è l'alieno con cui Hoshi va a letto in "Due Giorni e Due Notti". Tutti quelli che l'han letto mi han risposto: "Meno male che l'hai detto, perché chi si ricordava il suo nome!". Ecco un esempio di parentesi usate da me in un racconto in prima persona presente:

Non ho mai conosciuto nessuna persona che si fosse addormentata durante quel film. Abbandonato la visione perché troppo spaventosa, girato canale per vedere il notiziario (questo lo fa mio padre in continuazione, è una delle cose che fa imbestialire mia madre), o lasciato per andare in bagno o prendere da bere. Ma nessuno si addormenta su quel film.
(Da "I Naviganti 23: Someone to Watch Over Me")

Comunque, un tempo conoscevo una ragazza che usavai "?" a caso. Un giorno su un biglietto di auguri aveva scritto: "Buona Natale?!" >O.o< Credo che si sia laureata in Lingue, anche se talora mi chiedo come abbia fatto. Come d'altra parte non so come abbia fatto a laurearsi in Italiano (in Cattolica) una collega che avevo anni fa che diceva "semaforo" e sosteneva che si scrive "pò" perché nessuno in 10 anni di scuola+università gliel'aveva mai corretto (non so quale delle cose sia più preoccupante). Infine, un tempo mi son presa una valanga di insulti da un tipo che sosteneva che "pò" si scrive con l'accento perché parola tronca, mi aveva scritto: "non capisci niente, è tronca, più tronca di così non si può, quindi vuole l'accento". Ho troncato la discussione (non si discute mai con un idoita), ma avrei voluto chiedergli se, essendo "un" davanti a parola femminile parola tronca (quindi un') dove trovava la lettera n con l'accento (sì, so che in alcune lingue esiste, ma in Italiano no!.... E pure , se proprio vuole!)

Infine riferendomi alla scrittura in generale, preferisco quegli scritti "immediati", non troppo descrittivi (Asimov, King, per fare due esempi stranieri, i loro libri si "bevono", anche se lunghi - consiglio "Il Miglio Verde" di King, "Notturno" e tutti i racconti di Asimov, io li ho letti e li rileggerò!). Non sopporto quei libri in cui il protagonista mette il piede sulla soglia e, dopo 200 pagine, è ancora lì, nel frattempo l'autore ha descritto tutta la stanza, il panorama, l'abbigliamento, le mutande dei presenti, la storia pregressa di ogni singolo personaggio nella stanza, la carriera scolastica del nonno del protagonista e del cameriere che gli ha servito la pizza due mesi prima. E cosa davvero serve delle 200 pagine alla trama? Circa 5 righe. Mi ricorda un po' i cartoni animati giapponesi, in particolare mi riferivo a "Lady Oscar", dove i vari personaggi - che sono uno più becero dell'altro - si fermano in mezzo al ballo a parlarsi e intorno il mondo si congela. Ma i Gem Boy fanno notare che c'è anche in "Holly e Benji": Io credevo che un giocatore fosse concentrato solo sul pallone, questi invece hanno lunghi flashback, ma l'avvesario nel frattempo dov'è?

Gertrude Stein diceva "Una rosa è una rosa è una rosa", e molti intendono questo verso come "è inutile che passi 40 pagine a descrivermi com'è quella tal rosa: è una rosa". Se d'altra parte non concordo con quel pedagogista (purtroppo non ricordo il nome) che reputava una cosa oscena i libri illustrati per bambini perché si sostituivano alla fantasia del bambino (io sono cresciuta a fiabe sonore, eppure credo che nessuno possa dire che non ho fantasia: non saprò scrivere, ma la fantasia c'è!), penso anche che l'autore debba lasciare qualcosa all'immaginazione del lettore.

Poi naturalmente dipende dai gusti, ma continuo a pensare che un po' losi debba lasciare all'immaginazione.
view post Posted: 30/10/2015, 13:03 Come curare la tuba beante? - Tuba Beante
Che io sappia, solo via Internet dagli USA.
view post Posted: 29/10/2015, 20:47 L'importanza dell'ortografia - Ortografia
CITAZIONE (Axum @ 29/10/2015, 18:32) 
So anche questo; me lo ricordo benissimo. È una questione di scelta stilistica, e tu puoi. Da brava vulcan tu usi la logica, ergo la coerenza.

Esatto, la coerenza ha la sua importanza. Ad es. qui (e direi anche tu, visto il titolo dell'altro post) noi usiamo l'articolo davanti al nome, ben sapendo che è sbagliato. Quando scrivo non lo uso, a meno che non debba indicare un "dialettismo" (ad es. ogni tanto faccio dire a Trip "la Gracie" riferito a sua madre, in certi contenti, perché in originale Trip usa lo slang della Florida. Non potendolo rendere in italiano, io gli faccio usare il mio slang ;D).

CITAZIONE
Neanche la Crusca ha mai dichiarato regole "matematiche" su questo argomento (salvo quelle di base), e Umberto Eco è stato colui che ha dimostrato come la virgola dopo le congiunzioni ha un meraviglioso effetto di cadenza, di ritmo, di musicalità, sia nel diretto che nella voce narrante. Sto dicendo che altri, prima di lui, lo facevano già ma è riuscito ad imporsi, tracciandone uno stile innovativo che gli dà ragione a palate.

Verissimo. Ok, poi io sinceramente non son riuscita mai a leggere Eco, ma non perché lo ritenga un cattivo autore, ma perché certi tipi di libro proprio non mi prendono e non riesco a leggerli. Può essere bravissimo, ma è la mia forma mentis che non si allinea.


CITAZIONE
Di questi tempi ne vedo spesso un'altra: il diretto esposto così:
– Ma dove vai?
– A farmi un sonnellino! Rispose l'altro.

Si è diffuso, quasi dilaga, ma non mi piace, neanche un po'! :hmm:

Nel tipo di scrittura che uso io (che sottolineo: scrivo per divertirmi. Poi se anche qualcun altro si diverte a leggermi bene, ma non ci guadagno nulla se non divertimento.) non mi troverei per niente bene a usare il "trattino", che però viene usato praticamente in tutti i libri (o quasi) che leggo. Io ho bisogno di delimitare (e sempre allo stesso modo) il discorso diretto. Se usassi il "-" lo userei come le virgolette, tanto che per il pensiero uso il doppio trattino.

--Com'è bello!-- pensò T'Pol guardando Trip.

Potrebbe funzionare benissimo anche:

«Com'è bello!» pensò T'Pol guardando Trip.

ma per me la voce parlata sta tra le «».

O anche

"Com'è bello!" pensò T'Pol guardando Trip.

ma le "" le uso all'americana, inteso come "si fa per dire" (oppure come "ti sto scrivendo il titolo di un libro/film").

Ad esempio: Trip vide i resti del motore rotto e disse: «Che bel "motore"!»

F'Ral guardò sul monitor e disse: «Mi attira "Il Gatto con gli Stivali".»

Inoltre uso segni prima e dopo le «» per indicare che chi sta parlando, parla in un'altra lingua: i personaggi non capiscono cosa sta dicendo, mentre è importante che il lettore lo sappia.

«^Trip è molto tenero, vero?^» disse Hoshi, parlando in Caitian.
«^E tenerissimo!^» rispose F'Ral.
Trip le guardò: «Ma cos'è che state dicendo?»

Il simbolo ^ è riseravto al Caitian perché ricorda le orecchie dei gatti ;)

Diciamo che il tutto per me deve essere molto visivo, forse perché un tempo aspiravo a disegnare fumetti, più che a scrivere, poi mi sono accorta che sarebbe stato più facile per me imparare a scrivere in modo comprensibile che a disegnare in modo comprensibile....


Inoltre c'è un legame anche con il .TXT, io ho usato per anni un computer con DOS 3.3, i formati di file erano ben pochi, FW4 e TXT andavano per la maggiore. Quindi tendo a evitare di usare corsivo, grassetto, sottolineato, ecc., perché vanno persi nel TXT. Per me rendere nel TXT quel che voglio "far vedere" è molto importante, quindi se devo dire che uno sta urlando scriverò: «AIUTOOOO!», tutto maiuscolo.



CITAZIONE
Mi auto-cito:

Pardon, mi ero persa il pezzo!


Lancio una sfida: la doppia negazione.
view post Posted: 28/10/2015, 22:55 Son semper mi - Benvenuti!
Facebook se usato in un certo modo (almeno per me) è utile. Se ci si va a fare solo i "bimbiminkia" no, preferisco starne fuori. Ma seguo gli amici e alcune pagine interessanti, soprattutto è stato stupendo seguire Samantha Cristoforetti (che digitava dallo Spazio e non faceva un errore di ortografia!). Poi seguo anche pagine sceme di barzellette, ma giusto per ridere. No, non troverete 40 miei selfie in bagno. Al massimo le foto della mia gatta. >^.^<
view post Posted: 28/10/2015, 22:52 L'importanza dell'ortografia - Ortografia
Ho scorso il tuo trattato, ottimo, grazie. Purtroppo credo che nel mondo odierno la cura della Lingua sia vista un po' come una "roba da pallosi", come tutta la cultura, in generale. E da lavotraice della cultura mi spiace davvero molto. C'è di buono per l'Italiano che nessuno si vanterà mai di non saperlo o di essere stato pessimo a scuola in Italiano, cosa che invece la gente fa con la Matematica e l'Inglese: vi è mai capitato? A me spesso, gente che ti guarda ridendo: "Ah, ah, davvero sei laureata in Informatica e insegni matematica? Ah ah, io ero ero una capra in Matematica, mi stava sulle balle! Ah ah! E non so proprio una parola d'Inglese".... Cosa te ne vanti???? Siamo nel 2015, ignorante!

Mi pare, così dopo aver scorso la lista, di attenermi a tutte le regole, tranne (consapevolmente!!) a quella dei tre punti di sospensione, io ne uso 4 e sono consapevole che è sbagliato, ma su questo, per chi legge i miei racconti, dovrà chiudere un occhio.

Lo stesso vale sulla punteggiatura del discorso diretto: lo so che in certi casi, secondo lo standard "precisetto", io la uso sbagliata, ma ho una logica mia, che è appunto tale, cioè logica, a cui mi attendo sempre, senza eccezioni. Diciamo che nessuno mi ha mai dato delle regole fisse e logiche e quindi me le sono costruite da me (ritrovandole, per altro, negli scritti di altre persone!)
In pratica la mia idea è che dentro alle virgolette (rigorosamente «», che mi piacciono di più!) la frase è compiuta e a sé stante, quindi necessita di tutta la punteggiatura di cui avrebbe bisogno in caso non fosse tra «». Esempio: «Quant'è tenera F'Ral.» disse Hoshi. Se ben ricordo (ma avendo inventato regole mie proprie non ci giurerei) il punto all'interno delle «» non dovrebbe esserci, ma dato che per me quella è frase compiuta e se fosse un discorso indiretto vorrebbe il punto, io il punto ce lo metto e non metto la maiuscola dopo perché le «» "assorbono" la frase all'interno, come se fosse un complemento oggetto. Se ci fosse il "!" sarebbe corretto, no? «Quant'è tenera F'Ral!» disse Hoshi. Giusto o sbagliato che sia, questa è un'altra di quelle cose che io userò così e stop.

Stesso discorso, forse in parte derivato dall'uso Inglese, per le maiuscole (lo ammetto, ne uso parecchie, ma in fondo perché no?). Se la parola usata è un aggettivo va minuscola, ad es. "T'Pol è una scienziata vulcaniana". Se è nome va maiuscola: "La Vulcaniana si sedette al timone." Lo stesso vale per Terrestre.

Concordo sul "se stesso / sé stesso", anche se io preferisco usare sempre l'accento (come mi ha insegnato il mio prof di Italiano a suo tempo, motivandolo), soprattutto perché ormai si scrive quasi sempre a computer e, in teoria, "sé" andrebbe accentato se "stesso" va a capo, cosa quasi impossibile da sapere a priori in qualsiasi cosa si scriva al computer. Inoltre anche qui, mi ripeterò, subentra ancora la logica: ha devvero senso togliere l'accento e complicarsi la vita?

Per il "po'" ultramaltrattato (grazie anche ai cellulari: avrò scritto 80000 volte "po'" e ancora non me lo riconosce, ho battuto per sbaglio una volta "vuou" al posto di "vuoi" e ora me lo scrive ogni volta!!) posso solo dire il trucco che insegno ai miei alunni: l'apostrofo è come una lacrima. Si piange quando qualcosa se ne va, poco perse co, pianse e rimase po'.

Ho un dubbio su "sta". Secondo me (ma potrei sbagilarmi, errare è umano e la mia parte felina è solo metà, purtroppo) dovrebbe avere l'apostrofo in caso di verbo alla 2^ persona singolare imperativa, in quanto contrazione di di "stai": "tu sta' lì tranquillo". Chiedo lumi.

Virgole: attendo il tuo "bigino". Mi è capitato proprio nell'ultimo racconto di aver bisogno a "senso" di mettere una virgola prima della e congiunzione, togliendola la frase sembrava strana e "gonfia", mettendola avevo la sensazione di usare le "Oxford commas" (cioè le virgole prima di "and" che in Oxford English sono corrette). Ho quindi cercato online e sul sito dell'Accademia della Crusca (ho perso il link, ma a cercare si trova) ho trovato dei casi in cui, effettivamente, si può mettere, oltre ai casi "logici" tipo: Ieri sono andata a fare una passeggiata, mentre ascoltavo musica, e sono arrivata a Camerlata. (forse non è l'esempio migliore che potrei fare, ma ovviamente ora non mi viene in mente niente di meglio).

Parole straniere: la lingua evolve. Non deve morire, né essere ammalata grave, ma nemmeno sapere di stantio. Non mi vergognerò a dire "mouse", "formattare" (anche se di solito preferisco il termine più ironico "piallare"), un po' di resistenza ce l'ho nell'usare "googlare" o "quotare", e mai dirò "vi lovo". Ricordo che è stato durante il fascismo che c'era la mania di bandire qualsiasi cosa non fosse strettamente italiano, da cui il nome della Standa ad esempio (che era Supermercati Standard), o i film doppiati con i nomi tradotti. Come avrebbero tradotto Fox Mulder e Dana Scully? Volpe Mulder e Donna Scully? >O_______O< (Ecco, le emoticon non toccatemele, soprattutto quelle coi baffi da gatto. ;D) Inoltre alcuni termini inglesi sono tecnici (email, Internet) e quindi impossibili ad tardurre o cmq tradurli in maniera efficace e veloce.

Abbreviazioni: c'è in giro una campagna anti-abbreviazioni che capisco fino a un certo punto. Nessuno si faceva meraviglie nemmeno decenni fa se si usavano abbreviazioni come "n°", "ad es.", ecc. (ecc., appunto!). Ora, io uso spessissimo "cmq", in realtà non tanto per abbreviare, quando perché la parola "comunque" la digito sbagliata 9 volte su 10 (facendo 400 battute al minuto, qualche typo parte!). Ho messo in Word la correzione automatica, scrivo "cmq" e lui me lo trasforma. E' la seconda cosa che faccio quando installo Word (la prima è togliere tutte le spunte a Smart Tag che impallano il programma). Poi sono pienamente d'accordo a bocciare le K al posto delle C, le X al posto di PER. A tutto c'è un limite.

Però non mi formalizzo molto sui "messaggini". Di sicuro non nei "vecchi" SMS, dove lo spazio era talmente scarso (e il costo - a mio parere - così alto) che personalmente li mandavo addirittura scrivendo tutte le parole con la lettera maiuscola iniziale perché così riuscivo a risparmiare sugli spazi, una roba del genere: "CiaoCmStaiOggi?". Lo so, orribile, ma come insegna il grande Asimov, ognuno è legato ai mezzi che ha. Whatsapp ha di sicuro dato più spazio ai messaggi, ma li ha anche resi molto più frequenti, quasi il corrispettivo della telefonata, con gli smartphone che di sicuro aiutano a scrivere è anche più facile, ma non mi impunterei sullo scrivere perfettamente in quei messaggi. Cerco di farlo, ma qualche bestiata ogni tanto parte, soprattutto tra amici.
view post Posted: 28/10/2015, 22:05 Son semper mi - Benvenuti!
Ciao Axum, ben ritrovato. Io insegno nella Scuola Primaria, anche se non direttamente Italiano (per fortuna, Matematica, Scienze, Tecnologia e Arte) cerco comunque di portare avere l'amore per la lingua italiana.

Grazie dei complimenti e se fossi interessato, "I Naviganti" sono arrivati al 33° racconto pubblicato, il 34° è in revisione presso i beta reader:

Qui trovi tutti i racconti:
https://fabuland.wordpress.com/2010/08/08/i-naviganti/

Questa è la pagina Facebook:
www.facebook.com/I-Naviganti-1546569762284011/?fref=ts
dove pubblico i capolavori artistici nell'arte figurativa di un mio fan che crea disegni sui miei racconti.
view post Posted: 26/9/2015, 10:33 Che sollievo non sono sola! - Benvenuti!
Bello zumba! Probabuile che sia il cambiamento di pressione, il movimento, la sudorazione tutto insieme.
view post Posted: 25/9/2015, 21:50 Che sollievo non sono sola! - Benvenuti!
Benvenuta, se così si può dire.

Storia simile alla mia, a parte il discorso degli elettrodomestici.

Può peggiore, sì.... la mia va a periodi, in certi va meglio, in certi va peggio, questa settimana l'ho anche avuta nell'altro orecchio....

Anch'io condotto uditivo stretto, la dott.ssa deve usare l'otoscopio da bambini per me.

Io non collego la t.b. al rumore, ma di sicuro al parlare e al movimento sì.

Fai aerobica?
view post Posted: 13/9/2015, 14:20 Tuba beante e atm - Tuba Beante
Ciao Maria,

benvenuta sul forum (se si può dire).

Sì, a me hanno detto (tra le tante cose) che tutto dipende dall'ATM (da qualche parte devo averlo scritto), qualche medico mi ha detto che dipende da quello anche la scoliosi, il riscaldamento globale, l'eritema, l'indigestione di patatine fritte a 8 anni, e forse anche quando ho preso 17 in Chimica e la mia antipatia per il prof di Filosofia.

Scherzi (ma fino a un certo punto) a parte, dopo svariate visite, mi hanno detto che il problema all'ATM potrebbe aver causato la TB, ma non è detto che operandomi la TB passi (anzi, uno dei tanti medici diceva che c'è il rischio che venga anche dall'altra parte).

Io non sono sicura che tutti i mali del mondo dipendano da quello, anzi, spesso ho avuto l'idea che sia stata l'ortodonzia (i metodi non erano delicati aitempi) che mi ha tirato fuori fase la tuba.

Gli scrosci li ho da quando ricordo....... anzi, ho scoperto a 8/9 anni che non erano normali! Io ero convinta che tutti, deglutendo, sentissero scrosci, pensavo fosse normale. Mi spariscono quando ho mal gi dola e/o infezioni alle orecchie, quindi non sentirli mi dice che c'è qualcosa che non va.
view post Posted: 27/8/2015, 10:54 Benvenuta Ariel - Tuba Beante
Grazie. Io non ci conto più che passi, spero solo che non peggiori!! Ma chissà, magari a te sì, è appena iniziata.......
714 replies since 6/2/2006